I nostri principi-guida

Eightfold-path

Dopo quattro giorni di relazioni e di discussione, abbiamo concordato sui seguenti punti:

  1. Il nostro obiettivo primario, come buddhisti, è di operare per creare un mondo migliore per tutte le forme di vita. La promozione del buddhismo come sistema di credenze è un obiettivo secondario. I tre principi-guida del nostro operato sono:
    • gentilezza
    • compassione
    • tolleranza e rispetto per gli altri sistemi di credenze.
  2. In Occidente, dove così tante tradizioni buddhiste coesistono a fianco a fianco, bisogna stare costantemente in guardia contro il pericolo del settarismo. L’atteggiamento settario è spesso il risultato della mancanza di apprezzamento di tutto ciò che non appartiene alla propria tradizione. Gli insegnanti di tutte le scuole, pertanto, potrebbero trarre grande beneficio dallo studio e dalla pratica degli insegnamenti di altre tradizioni.
  3. Gli insegnanti dovrebbero anche essere aperti alle influenze della cultura laica e degli altri sistemi di credenze. Per esempio, le scoperte e le tecniche della psicoterapia contemporanea possono essere spesso di grande valore per ridurre la sofferenza sperimentata dagli studenti. Nello stesso tempo dovrebbero essere incoraggiati gli sforzi per sviluppare pratiche orientate in senso psicologico all’interno delle delle esistenti tradizioni buddhiste.
  4. La posizione di insegnante viene originata dalla richiesta fatta dagli studenti, non semplicemente dalla designazione da parte di un’autorità  superiore. Bisogna perciò fare molta attenzione alla scelta di un insegnante adeguato. È opportuno prendersi tutto il tempo necessario, in modo che la scelta sia fondata sull’indagine personale, sulla ragione e sull’esperienza. Inoltre gli studenti dovrebbero essere messi in guardia contro il pericolo di essere preda del carisma, dell’esotismo e della ciarlataneria.
  5. Si esprime particolare preoccupazione per la condotta immorale di alcuni insegnanti, occidentali e asiatici, che, nel recente passato, hanno dato luogo a scandali per condotta sessuale riprovevole, abuso di alcool e di droghe, appropriazione indebita di fondi e abuso di potere, coinvolgendovi anche gli studenti. Ciò ha causato un grave danno non solo agli individui coinvolti, ma anche all’intera comunità buddhista. Ogni studente, pertanto, è incoraggiato a intraprendere contromisure responsabili per confrontare gli insegnanti sugli aspetti immorali della loro condotta. Se l’insegnante non mostra segni di ravvedimento, gli studenti non devono esitare a rendere pubblico ogni comportamento riprovevole di cui vi siano prove irrefutabili. Ciò dev’essere fatto senza alcun riguardo per altri eventuali aspetti benefici del suo lavoro, né per la personale dedizione a lui/lei. In ogni denuncia si deve sottolineare che una tale condotta non è conforme agli insegnamenti buddhisti. Non importa quale sia il livello di conseguimento spirituale raggiunto o millantato dall’insegnante: nessuno è al di sopra delle basilari regole di condotta. Allo scopo di non diffamare il Buddhadharma ed evitare danni agli studenti e agli insegnanti, è necessario che tutti i maestri vivano in accordo almeno con gli otto precetti a vita. Nei casi di infrazione bisogna dimostrare compassione tanto verso l’insegnante quanto verso gli studenti eventualmente coinvolti.
  6. Come il Dharma si è adattato a molte culture diverse nel corso della storia dell’Asia, così è inevitabile che si trasformi in accordo con le condizioni dell’Occidente. Anche se i principi del Dharma sono al di là  del tempo, dobbiamo esercitare un’attenta discriminazione per distinguere gli insegnamenti essenziali dalle trappole culturali. Comunque potrà  insorgere confusione per varie ragioni. Potrà esservi un conflitto di lealtà tra la dedizione al proprio maestro orientale e la responsabilità verso i propri studenti occidentali. Analogamente si potrà andare incontro a disaccordo sui rispettivi valori della pratica laica e monastica.
  7. Infine, affermiamo la necessità di parità tra i sessi in ogni aspetto della teoria e pratica buddhiste.

Firmato:

Tenzin Gyatso, XIV Dalai Lama
Fred von Allmen
Ven. Ajarn Amaro
Ven. Olande Ananda
Martine Batchelor
Stephen Batchelor
Alex Berzin
Ven. Thubten Chodron (Cherry Green)
Lama Drupgyu (Tony Chapman)
Lopon Claude d’Estre’e
Edie Irwin
Junpo Sensei (Denis Kelly)
Brendan Lee Kennedy
Bodhin Kjolhede Sensei
Jack Kornfield
Dharmachari Kulananda
Jakusho Bill Kwong Roshi
Lama Namgyal (Daniel Boschiero)
Ven. Tenzin Palmo
Ven. Thubten Pende (James Dougherty)
Lama Surya Das (Jeffrey Miller)
Robert Thurman,
Sylvia Wetzel
Dharamsala, marzo 1993

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