Ricevo in privato e pubblico epurato da ogni riferimento col consenso dell’autore:
Io ho fatto un solo ritiro vipassanâ di 10 giorni […] Al terzo giorno, come penso tu sappia, ti fanno spostare la concentrazione dal tocco del respiro tra il naso e la bocca alla cima della testa. E da lì, fanno proseguire il percorso della concentrazione per tutto il corpo. Ebbene, quando ho portato la concentrazione là si è innescato qualcosa di molto strano, una forza che si è messa a percorrere tutto il mio corpo a mo’ di serpente e ovunque passava lo “attivava di energia” (scusa ma non saprei come definire meglio a cosa). Alla fine, tutto il mio corpo era risvegliato e carico. Mi sono esaltato per l’accaduto, e infatti le volte successive ho faticato molto di più ad “attivare di energia” il corpo, spesso non riuscendoci completamente. La prima volta è successo tutto naturale, una forza che non potevo tenere e che è andata molto più veloce delle istruzioni del maestro, anticipandole. Comunque, con sforzo, sono riuscito a “riattivarmi completamente” un altro paio di volte in quei 10 giorni.
Siccome mi sentivo molto attivo, facevo fatica a dormire, quindi ho chiesto al maestro di insegnarmi una tecnica per dormire. Lui mi ha detto di usare la medesima tecnica di meditazione a letto. Così ho fatto un paio di volte, ed è successa una cosa stranissima. Entrambe le volte, sono caduto in un sonno in cui tutto era molto lucido e ho visto creature che non ricordo di aver mai visto né in sogno né in realtà . Ma la cosa più strana è che questo sonno è durato in entrambi i casi un paio d’ore, dopodiché ero fresco come ne avessi dormite 10. Non avevo mai sentito parlare prima di un fenomeno del genere, e che non credo sia nemmeno ipotizzato scientificamente! Insomma, puoi immaginarti il mio stupore di fronte a ciò. La fase successiva dell’avanzamento della tecnica, come m’hanno spiegato, consiste nel far penetrare la concentrazione all’interno del corpo. Non era affatto facile, sono infatti riuscito a penetrare solo una mano. Gli ultimi due giorni ero esausto, e non ho fatto più grandi progressi.
Caro amico, ciò che hai sperimentato è proprio il potere bioenergetico, nibbÄna dhÄtu, che si atiiva con la corretta pratica della meditazione vipassanÄ. Questa bioenergia non è nulla di soprannaturale ma un potere che si manifesta durante la pratica meditativa, tant’è che gli insegnanti si profondono nell’istruire a considerare ogni sensazione come una manifestazione di anicca, originata nel profondo della struttura degli aggregati dall’attività dei kalÄpa (letteralmente «stringhe»), ovvero entità  subatomiche che collassano nel medesimo istante in cui vengono all’essere, dando così luogo alla formazione delle particelle, degli atomi, delle molecole, delle cellule, dei tessuti, delle ossa e così via, ossia alla ri-formazione della materia.
Il maestro, però, avrebbe dovuto indirizzare la tua attenzione verso il processo di formazione della materia, ossia su anicca e sulla vacuità di consistenza soggettiva (anatta) dello sperimentatore. Non si tratta semplicemente di attivare questa energia di anicca, ma di comprenderla come tale. Perciò di fronte al manifestarsi dei fenomeni che descrivi il maestro avrebbe fatto bene a istruirti a ricordare «queste non sono le “mie” sensazioni, questa è anicca, un processo su cui “io” non ho alcun potere, e che si manifesta in accordo con la sua propria natura impermanente, insoddisfacente e insostanziale». La buona notizia è che hai praticato correttamente, e ciò è indicato anche dal fatto che le ore di sonno quotidiano sono diminuite. Ciò che ti è mancato è stato l’indirizzamento verso il distacco, cioè la capacità di osservare con imparzialità anicca — disidentificandoti — da essa. Come la macchina ha l’acceleratore e il freno, anche la vipassanÄ ha due pedali: sperimentare le sensazioni e comprendere anicca. Senza le due cose insieme non c’è vipassanÄ, ma solo un «gioco delle sensazioni». Se volessi ripetere l’esperienza, cerca di ricordartene, perché non è detto che i «maestri» abbiano poi tutte le risposte.